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domenica 27 aprile 2014

Vincenzo Monfregola recensisce ARCHEOLOGIA DEI SENSI di Riccardo Iannuccelli


ARCHEOLOGIA DEI SENSI
di Riccardo Iannuccelli - Aletti Editore

Originale, sì trovo originali i versi di Riccardo Iannuccelli.

"Archeologia dei sensi", la silloge promossa e pubblicata da Aletti Editore che porta ai lettori una poesia nuova, per niente scontata ed azzardata per le poesie senza titolo, curiosa come forma ma accattivante allo stesso tempo in quanto ogni occhio lettore si ritrova come in un mondo parallelo al nostro.
L'autore manifesta un poetare singolare, ha carattere e non esita a mostrarsi per come ama scrivere, una scelta coraggiosa potrebbero pensare in tanti, soprattutto nell'editoria contemporanea che di suo già penalizza "la poesia" figurarsi se proposta in una veste avveniristica come quella di questa silloge spigolosa.

Trovo il talento in ogni autore che veste di suo, in ogni verso che non imita nessun passato e non rispecchia di altro se non delle proprie parole. 
Riccardo Iannuccelli è un poeta che non ama ingannare, non addolcisce nessuno e né pone un aiuto a chi non trova subito la chiave di lettura delle sue poesie, è bianco o nero, deciso e fermo, è poeta di quanto vuole e per quel che ritiene opportuno meriti la sua attenzione.


[...] Ho smarrito / l'innocenza / tra le pagine d'un taccuino / aspergendone, famelico / del torbido inchiostro. / Son lusingato / dal voltar / le terga alla pugna / e / da vinto, / consegnar le mie spoglie / al pacato inquisire / d'un Nume; / tuttavia / benedico / la ridente Selene / ed il dilettoso sollazzo  / di fuorviar l'ispirazione / dei derelitti. [...]

Traspare una forte personalità, camuffa i temi più teneri con rigide riflessioni e lo fa senza che alcuna parola resti in sospeso, una silloge impegnativa ma adatta al bisognoso di una lettura fresca, quando si cerca qualcosa di mai letto, quando il lettore esigente vuole un libro che non parli o ricordi di altri, "Archeologia dei sensi" è una silloge che lascia un gradevole senso di soddisfazione appena finita la lettura.

Vincenzo Monfregola



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