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venerdì 13 settembre 2013

Ospite a "scritturati" Sebastiano Impalà - la nostra intervista.

INCONTRO CON SEBASTIANO IMPALA'
a cura di Vincenzo Monfregola

Ospite del nostro salotto letterario Sebastiano Impalà, un autore che di certo potrebbe raccontarci costumi e colori, differenze e dettagli che dividono l'Italia, persino della cucina dell'800. 
E' un autore, un poeta che leggo con particolare interesse, lo trovo come una nota che va fuori dal coro, si distingue per l'originalità e la singolarità dei colori per i suoi versi.
Sebastiano nasce in Sicilia e si sposta a Milano per svariati anni, ha l'onore di conoscere una grande icona della letteratura, parliamo di Alda Merini un incontro importante che credo nulla potrà sfumare dai ricordi di questo autore, nemmeno il tempo stesso.

Ciao Sebastiano, autore sin da piccolissimo e con tanto di pubblicazione sui quaderni culturali locali, cosa ricordi di quei momenti, cosa ti rimane?
Scrivo da quando ero un bambino perchè sentivo l'esigenza di farlo ed anche per la sensazione che la scrittura mi provocava mi sentivo libero giocando con le parole utilizzando le variegate forme della nostra meravigliosa lingua.
Scrivevo per diletto e non avevo la necessità di venire osannato pur pubblicando qualcosa a quell'età sentivo che era una cosa del tutto naturale, quasi come respirare l'aria.

Pensa alla tua vita ed immaginala in photographic specimens, quale rappresenta "l'inizio" del tuo viaggio nella letteratura, quale "il durante" e per finire quale "l'ora"?
Non c'è una costante temporale nei miei scritti. La letteratura consta solo di impegno, di analisi, d'immaginazione e di tanta curiosità intellettiva.
Mi considero un fotografo di immagini e pensieri che traduco in versi con gli occhi spesso attenti ma anche con l'animo totalmente disincantato.

Le tue poesie nascono quando?
Le mie poesie non nascono necessariamente in momenti di sconforto o di grande gioia. Possono nascere anche quando lavoro o quando guido sull'autostrada, quando sono felice di esser vivo. In qualsiasi momento.
E' ovvio che la visione o la comprensione di fatti ed eventi naturali, amplificano la mia voglia di scrivere.
Un tramonto, un mare in tempesta, una sequenza di avvenimenti amorosi, eccitano la mia penna in un battito di ciglia, senza soffermarmi su cosa scrivere. Vado di getto.

Durante la tua carriera letteraria ho notato che hai preso parte a diversi concorsi letterari, quanto credi siano importanti, sempre ammesso che pensi siano tali?
Nella mia carriera" letteraria" non ho preso parte a molti concorsi, anzi ho cercato sempre di selezionarli, cercando quali fossero quelli più adeguati al mio modo di scrivere. Solo negli ultimi anni, attraverso i social ho diffuso il mio modus poetandi a più persone, ottendendo anche diversi riconoscimenti.

Poeta, inizi quando tutto era decisamente diverso dalle dinamiche attuali, oggi ci sono i social network, c'è internet e c'è l'uso onnipresente del computer, cosa pensi di questa evoluzione tecnologica? E soprattutto come vedi gli "ebook"?
Ben venga l'evoluzione tecnologica con tutti i suoi annessi ma non dimentico mai la vera essenza dell'essere umano. Non concepisco la totale fagocitazione del pc o della rete...li sento come mezzi di comunicazione utili ma non assoluti.
L'uomo necessita di rapporti umani visibili, deve guardare l'interlocutore negli occhi, deve assaporarne le espressioni e non solo attraverso un vitreo schermo, da molti usato come protezione per celare i veri sentimenti. Usando le tecnologie con metodo, ritengo che l'ebook sia utile solo ed esclusivamente per motivi economici ma non possiede assolutamente il fascino della carta, gli effluvi della cellulosa che s'introducono nelle narici del lettore.


Un'impronta decisamente indelebile ha il nome di "Ossigeno e Pensieri", pubblicata quest'anno con ArteMuse, del Gruppo Editoriale D and M, cosa significa per te questa silloge, cosa rappresenta per te e cosa dovrebbe rappresentare per i lettori della tua raccolta?
Ossigeno e pensieri è il titolo che ho voluto dare alla mia silloge in quanto in esso convivono diversi elementi. In primis l'elemento fondamentale per la vita un elemento chimico che si abbina a tanti altri per formare svariati composti e pertanto indispensabile. Di conseguenza le mie poesie sono una combinazione fra svariati elementi di vita ed i Pensieri ne sono la diretta conseguenza, come dire alla Cartesio "Cogito, ergo sum". La raccolta per me rappresenta un punto d'inizio per la divulgazione del mio pensiero, una forma matura di poetare vista anche l'età. I lettori dovrebbero carpirla come essa è ovvero limpida diretta senza fronzoli aggiuntivi, una sorta di confidenziale chiacchierata in versi.

Parole in versi, "Ossigeno e Pensieri" urla di emozioni non scontate a mio avviso, ho letto qualche poesia in giro e mi riservo in futuro il piacere di leggere l'intera silloge, quanto di Sebastiano Impalà è svelato in questa opera?
In questa opera c'è  il Sebastiano Impalà svelato in toto e privo di orpelli. Non ci sono mistificazioni di nessun genere... ci sono solo le mie impressioni e tante sensazioni di cui mi nutro quotidianamente. Potremmo disquisire a lungo dell'umana natura del poeta ma quest'intervista diventerebbe un libro e non era lo scopo iniziale.

Le liriche son tutte come figlie, ma ce n'è sempre qualcuna che regala di più a se stessi e si vorrebbe poterla condividere a polmoni pieni dalla personale raccolta, tu ne hai una, e se sì, cosa ti ha regalato nel momento in cui l'hai scritta?
Amo tutte le mie liriche, in quanto generate da me medesimo in realtà. Ve ne sono alcune a cui sono legato particolarmente sia in questa silloge sia in completo abbandono nei miei cassetti. In questa silloge "Sangue di fiume" è la mia preferita in quanto, quando la rileggo, è come se vivessi un film. Narra di natura, terra, famiglia, figli emozioni allo stato puro che mi coinvolgono tutt'ora
e poi "A mia madre" ed è facile spiegarne il motivo per cui la amo. 
Ho rappresentato in versi colei che mi ha generato e mi ha insegnato a concepire la vita in un modo puro ed onesto.

Siamo giunti alla fine di questo incontro con Sebastiano Impalà, credo che anche questa volta il nostro salotto letterario abbia raccontato e tanto pure, ringraziamo tutti per averci letto e soprattutto ringrazio te Sebastiano per aver reso possibile questo regalo  ai nostri lettori, è nostro costume lasciarci con un regalo che l'autore fa a quanti ci hanno letto, tu cosa ci regali?

Io vi regalo la mia disponibilità, la mia passione e la mia immensa ironia e tanta voglia di conoscenza. Tutto qui!

L'omaggio di Sebastiano è il video rappresentativo della sua lirica "Sangue di fiume" - Silloge poetica OSSIGENO E PENSIERI






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