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sabato 31 agosto 2013

Elvira Tonelli ospite a "scritturati"

INCONTRO CON ELVIRA TONELLI
a cura di Cristina Biolcati

"Nel salotto letterario di Scritturati, oggi è presente Elvira Tonelli, giovane scrittrice nata a Cuneo con la passione per i libri. L'amore per la lettura l'ha portata a mettere nero su bianco i suoi pensieri e a dar vita, in questo ultimo anno, a due splendidi romanzi che parlano d'amore e di speranza. Elvira pone molta attenzione alle donne che subiscono violenza nella nostra società, cercando di trasmettere loro un messaggio positivo. Storie narrate con delicatezza, che analizzano in profondità un amore che nasce e trionfa a dispetto di tutto il male presente nel mondo".

Ciao Elvira, e benvenuta a Scritturati. Una cosa mi ha subito incuriosita sentendo parlare di te. Hai intrapreso studi e attività lavorative in cui la "condivisione di massa" è d'obbligo. Come sei giunta a questa tua attuale attività di scrittrice, che invece richiede un tipo di comunicazione più introspettiva ?
E’ vero. I lavori che ho svolto in passato (da qualche mese faccio la segretaria nell’azienda di mio marito) richiedevano la condivisione d’obbligo, l’esposizione con immagini e scritti. In realtà, però, io sono una persona piuttosto introversa, timida. Per questo motivo la scrittura mi è venuta assolutamente naturale. Attraverso di essa racconto delle storie, invento dei personaggi che in certi aspetti mi somigliano, lancio dei messaggi. Insomma… un vero e proprio modo di comunicare ciò che sento dentro, senza “espormi”. Chi mi legge -  a parte, ovviamente, amici e conoscenti – non sa chi sono io, il mio modo di essere e può solo immaginare la persona che sta “dietro le quinte” del romanzo. Questo aspetto è intrigante. Comunico senza paura di essere giudicata. I miei messaggi, comunque, fino a questo momento, sono sempre positivi: sono messaggi di speranza e di amore.


Per Artemuse hai pubblicato IL SOLE ORA SPLENDE e IL SORRISO INNOCENTE DELL’AMORE. Quanto per te l’amore ha il potere di infondere speranza e coraggio di andare avanti nella vita?
L’amore è fondamentale nella vita di ognuno di noi. L’amore è ciò che ci rende persone rispettose, giuste, è ciò che permette il dialogo, che ci fa crescere. E’ il sale della vita. E sto parlando di amore nel senso ampio del termine: per le persone, per gli animali, per la natura… per la vita insomma. L’amore ci dà il coraggio di affrontare le avversità della vita, le paure. Ci dà la speranza che un mondo migliore è possibile, nonostante tutto. Per quanto mi riguarda non potrei vivere senza. Certo… se ci guardiamo intorno, non ci sembra di vederne molto di amore, ma bisogna combattere partendo dalle piccole cose, per far sì che questo sentimento così importante cresca sempre di più e, alla fine trionfi su tutto il resto.

Jessica e Noemi sono le protagoniste dei tuoi due romanzi. A chi ti sei ispirata per creare queste figure? E che cosa hanno in comune?
Jessica e Noemi sono i due personaggi principali dei due romanzi nati per raccontare, seppur con esperienze diverse, la grande forza  delle donne. La prima è cresciuta senza affetti e per molti anni ha dovuto subire in silenzio le violenze del padre; la seconda, inizialmente felice e appagata nella vita e nel lavoro, ha scoperto che il suo principe azzurro, altro non era che un sogno durato troppo poco. La vita riserverà a entrambe difficoltà e, nello stesso tempo, opportunità di risalita ed entrambe supereranno il periodo buio a testa alta. Avranno bisogno di un appoggio non indifferente, ma quel che conta è che torneranno a sorridere. Posso dire che per creare questi due personaggi non ho dovuto fare grossi sforzi: ogni giorno, purtroppo, siamo martellati da notizie di violenze, in cui le vittime, molto spesso, sono le donne. Il mio vuol essere un modo per richiamare l’attenzione su questi aspetti, per far in modo che la donna venga trattata con rispetto e non sottomessa.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Al momento non ho grossi progetti in ballo. Diciamo che la più grossa soddisfazione sarebbe sapere che i miei scritti piacciono, sapere di essere riuscita, nel mio piccolo, a trasmettere delle emozioni che è l’obiettivo che uno si pone quando scrive. Poi, chi lo sa, può essere che presto riprenderò a scrivere in modo più regolare. Al momento, però, non ho nulla che bolle in pentola.

Parlaci di te. Esiste un pregio del tuo carattere grazie al quale hai potuto assecondare le tue inclinazioni, e oggi essere qui?
Cosa dirvi di me? Sono una ragazza introversa, amo il silenzio, i posti tranquilli, lontana da tutto e da tutti. Sono permalosa, a detta di molti, testarda. Se mi metto in testa una cosa, devo farla, devo raggiungere il mio obiettivo. Mi ritengo una persona sensibile. Adoro leggere, soprattutto romanzi d’amore e di avventura. Come ho già accennato prima, credo che la timidezza aiuti a scrivere. Non riuscendo a condividere i propri pensieri, le proprie paure così facilmente con le altre persone, carta e penna vengono sicuramente in aiuto.

A chi dedichi i tuoi successi, Elvira?
I miei successi – se così si può dire – li dedico a tutte le persone che in qualche modo hanno contribuito a farmi diventare quella che sono oggi. Vi saluto segnalandovi il link del mio blog http://elviratonelli.blogspot.it dove potete trovare degli stralci dei due romanzi pubblicati da Artemuse, oltre al link per gli acquisti nel caso foste interessati: 

http://www.twinsgroup.it/twinsstore/29-artemuse-editrice. Vi lascio anche la mia mail personale tonelli.elvira@inwind.it. Sarò felice di ricevere i vostri commenti, le vostre critiche, i vostri pensieri.



Salutiamo i nostri lettori con la citazione di uno stralcio del romanzo di Elvira Tonelli, augurandoci di esservi stati di lieta compagnia insieme all'autrice.



LA DURA VITA DI JESSICA

"L’aria era gelida e i primi fiocchi di neve iniziavano a fare capolino. Prese la carretta, la riempì di legna, la spostò sotto il porticato e la svuotò, cercando di mettere ogni pezzo in ordine. Proseguì così per due ore." 

Non sentiva più le mani. Tremava come una foglia e la neve continuava a scendere sempre più copiosa. Verso mezzogiorno decise di fermarsi. Entrò in casa, suo padre non c’era e probabilmente non sarebbe tornato per tutto il giorno. Cercò di scaldarsi, invano. 

Mangiò una minestrina bollente e questo le permise di riprendere un po’ di colore. Poi prese un’aspirina e, prima che le forze venissero meno, tornò al suo lavoro. Era stanca, debole, e il mucchio di legna sembrava non diminuire mai. Oltretutto si era messo a nevicare seriamente. 

Con fatica riprese il suo ritmo. A un certo punto, però, si rese conto che le si stava oscurando la vista e, senza nemmeno accorgersene, cadde a terra, in mezzo al cortile.

Da “Il sole ora splende” di Elvira Tonelli - egoEdizioni

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